Kyoto è il ricordo sospeso di un vecchio kimono dimenticato nell’armadio, intriso di seta e tempo, acquistato in una bottega all’ombra di un tempio. Un profumo rarefatto e profondo che traduce in note olfattive l’essenza più intima della cultura giapponese. L’apertura è nitida e luminosa: mandarino e tè nero si fondono in un respiro agrumato, leggermente fumé, che scivola con grazia su un cuore di osmanthus e camelia sinensis. I fiori, eleganti e misurati, evocano l’arte dell’Ikebana e la grazia silenziosa dei gesti del Cha-no-yu. Poi, la scia si fa più densa, dove la purezza resinoso-legnosa dell’hinoki incontra la morbidezza del cuoio scamosciato, la nota selvatica del ginepro e la calda profondità del labdano. Kyoto è un viaggio olfattivo in equilibrio tra forza e leggerezza, tra spiritualità e materia. Una fragranza che non parla forte, ma lascia tracce nitide — come i passi scalzi su un tatami bagnato dalla luce dell’alba.